FAQ
Cosa è il melanoma?
Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule che formano la cute. I melanociti hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della cute chiamati nei.In Italia il melanoma colpisce circa 13 persone ogni 100.000 con una stima che si aggira attorno a 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne.
E’ importante far controllare i bambini?
Anche se il melanoma dell'età infantile è raro (2% di tutti i melanomi), dopo la pubertà, l'incidenza di melanomi aumenta drasticamente.Purtroppo, il melanoma rimane un tumore maligno potenzialmente mortale, quindi, se sono presenti sulla nostra pelle dei nei, il consiglio medico è quello di fare sempre una visita dermatologica preventiva per far valutare a un esperto il grado di pericolosità, con raccomandazione speciale a iniziare tali controlli in età pediatrica.
E’ possibile prevenire il melanoma?
La prevenzione è importante. Un fattore di rischio importante riguarda l’esposizione eccessiva alla luce solare. Il rischio è proporzionale alla sensibilità individuale. La quantità di radiazioni solari ultraviolette che può essere assorbita senza rischi dipende dai ‘colori’ (dei capelli, degli occhi e della cute) dell’individuo e della capacità di abbronzarsi. Queste caratteristiche sono, a loro volta, condizionate dalla popolazione di appartenenza e da quanto il soggetto si è esposto al sole nel corso della vita.Alcuni comportamenti possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. È fondamentale innanzitutto esporsi al sole in maniera moderata fin dall'età infantile, evitando le ustioni. È inoltre necessario controllare periodicamente l'aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo.Solitamente, si raccomandano visite di controllo annuali.
Quali sono i fattori di rischio?
Per gli individui con capelli rossi, occhi chiari e pelle chiara che si scotta sempre e non si abbronza mai, l’esposizione solare, anche non eccessivamente prolungata, rappresenta un pericolo.Fra i fattori di rischio anche l’utilizzo smodato delle lampade abbronzanti.I fattori di rischio per i nei insorti in età infantile sono il numero delle lesioni presenti sullo stesso soggetto, le dimensioni e la tendenza all'accrescimento, la sede anatomica d'insorgenza e le caratteristiche specifiche di quel determinato neo.I bambini non devono essere esposti al sole se non nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.
Il melanoma dà sintomi?
Il melanoma dà sintomi raramente e spesso in casi avanzati.Tende a svilupparsi principalmente in due modi:Può cominciare con una modifica della pelle apparentemente normale, che porta alla formazione di una macchia scura o di un neo.Può svilupparsi da un neo o una lentiggine preesistente.Può essere difficile distinguere un neo normale da un melanoma. Sono cinque le caratteristiche che consentono di individuare il melanoma e che si ricordano facilmente perché i loro nomi cominciano con le prime cinque lettere dell’alfabeto (ABCDE - Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione):A per Asimmetria: la forma di una metà del neo non corrisponde a quella dell’altra metàB per Bordi: il contorno del neo è irregolare, dentellato o sfumato (cosiddetto a carta geografica)C per Colore: il colore non è uniforme. Possono essere presenti sfumature nere, marroni e scure; si possono distinguere anche aree bianche, grigie, rosse o bluD per Dimensione: c’è un cambiamento nella dimensione, che di solito aumenta.E per Evoluzione: il melanoma cambia in forma, dimensione o spessore
Quando è consigliabile procedere con una visita dermatologica?
Grazie al dermoscopio, un piccolo microscopio che si posiziona sulla pelle, il dermatologo ha la possibilità di esaminare in profondità le caratteristiche dei nei.Con la mappatura dei nei, il dermatologo ha l’opportunità di visualizzare e localizzare topograficamente i nei atipici. In questo modo, lo Specialista può verificare nelle visite successive se hanno avuto un cambiamento di forma, di colore e di altre caratteristiche specifiche, eventualmente documentando fotograficamente i nei atipici del soggetto. Si definisce neo atipico un neo che ha una forma irregolare e asimmetrico che può trasformarsi in melanoma.
DERMATITE ATOPICA: cosa è e come si manifesta?
E’ un eczema che colpisce soprattutto i bambini, ma anche gli adulti.Arrossamenti cutanei, con forti pruriti, al viso, alle braccia, alle mani e alle cosce. Si manifesta con chiazze eczematose che compaiono in sedi tipiche: il volto, le palpebre, il collo e le pieghe degli avambracci ed i cavi poplitei (ovvero dietro le ginocchia) e il tronco. Spesso associata a secchezza cutanea. In alcuni casi può complicarsi con infezioni batteriche da Staphylococcus aureus.Molte notti il bambino colpito da dermatite atopica non riesce a dormire, è irrequieto per il forte prurito e si gratta così insistentemente da provocarsi ferite da grattamento.
Cosa scatena la riacutizzazione della dermatite?
In caso di riacutizzazioni è bene rivolgersi allo Specialista Dermatologo per la valutazione clinica e l'impostazione del trattamento. Importante l'individuazione e l'eventuale allontanamento di possibili fattori scatenanti.
Quali sono i consigli da seguire per la vita quotidiana?
Gli indumenti devono essere preferibilmente di cotone o di lino, evitando la lana, le fibre sintetiche o di coprire eccessivamente il bambino poiché la sudorazione stimola il prurito.Utile eliminare la polvere dagli ambienti in cui si trova il bambino, pertanto è sconsigliato utilizzare tappeti e giocattoli di peluche. Sono da preferire docce di breve durata in acqua tiepida e con detergenti oleosi. La pelle atopica deve essere idratata con creme emollienti tutti i giorni.
Cosa è il melasma?
un disordine della pigmentazione che colpisce il volto e causa un disagio psicosociale significativo. Riguarda prevalentemente il sesso femminile (90% dei casi) rispetto a quello maschile con incidenza maggiore tra le popolazioni dell’America Latina, quindi i fototipi IV-VI.
Quali sono i fattori di rischio?
La causa del melasma è sconosciuta ma i fattori di rischio includono: predisposizione genetica, fattori ormonali; tendenza alla recidiva soprattutto dopo esposizione alla radiazione ultravioletta ed esposizione alla luce visibile; Malnutrizione, utilizzo di alcuni Cosmetici; Farmaci; malattie della tiroide.
Quali cure per il melasma?
Gli obbiettivi terapeutici delle iperpigmentazioni mirano a ridurre lo stimolo alla produzione di melanina, ridurre la produzione di nuovo pigmento attraverso l’inibizione dell’enzima tirosinasi a vari livelli e con diversi meccanismi, rimozione di melanina già formata (esfoliazione) favorendo il turnover cellulare epidermico. E poiché l’esposizione solare rappresenta un importante fattore eziologico, la terapia del melasma non può prescindere dall’utilizzo quotidiano di fotoprotettori ad ampio spettro.
Chi è il tricologo?
E’ un Medico specializzato che si occupa della diagnosi e trattamento di tutti i disturbi e patologie legati al cuoio capelluto, ai peli e ai capelli. Lo Specialista Dermatologo è anche Tricologo.
Cosa è l’analisi tricoscopica del capello e a cosa serve?
Il Dermatologo Tricologo osserva il cuoio capelluto e i capelli con il tricoscopio, ovvero un microscopio che permette di visualizzare dettagli ad alto ingrandimento. In questo modo si possono evidenziare condizioni patologiche del cuoio capelluto e dei capelli, porre una diagnosi e seguire l’efficacia dei trattamenti.